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luni, 12 noiembrie 2012

Undici passi dell’ “IO SONO”

1) IO SONO una persona importante. Ovunque vada faccio la differenza. La Terra ha bisogno di me, mi ama e mi sostiene.

2) IO SONO il creatore della mia condizione. Io creo la mia realtà attraverso il mio pensiero. Ogni mio pensiero è una cosa reale, una forza che si materializza nella realtà. Sono consapevole degli effetti di un pensiero negativo e degli effetti di un pensiero positivo. Io posso modificare la mia realtà modificando il mio pensiero, accordandolo con il cuore, posso iniziare a pensarmi felice.

3) IO SONO fatto di Amore e di Luce. Anche gli altri sono fatti di Amore e di Luce. Se guardo oltre l'apparenza posso vedere i colori della loro Luce.

4) IO SONO fiducioso nella Vita. Io so che ogni cosa accade per un motivo. La mia fiducia è importante per creare armonia.

5) IO SONO immensamente amato. Da quella parte parte di me che tutto sa.

6) IO SONO libero e illimitato. IO HO il potere di creare grandi cose con il sostegno dell' Universo. Io sono flessibile e creativo.
 7) IO SONO in grado di immettere luce nell'ambiente in cui mi trovo e anche altrove, aumentando la vibrazione, avvicinandola all'Amore Universale.

8) IO SONO rispettoso delle scelte degli altri. Stiamo andando tutti nella stessa direzione anche se prendiamo strade diverse, più o meno lunghe, più o meno tortuose.

9) IO SONO consapevole che le diversità degli altri  mi arricchiscono. Non esiste una regola di essere, anche se tutti insieme ci si può dare una linea per non creare dispersione e tenere alta la vibrazione. Ci arricchiamo tutti vicendevolmente grazie alle reciproche differenze. Io mi focalizzo sugli aspetti positivi delle persone.

10) IO SONO in grado di perdonare. Io perdono le umane debolezze mie e degli altri perché sono consapevole che siamo tutti qui per imparare. Perdono è comprensione profonda e conseguente libertà.

11) IO SONO consapevole di essere una parte di Dio. IO sono una parte di Dio che fa esperienza sulla Terra per espandersi nell'Amore.



miercuri, 1 august 2012

Il posto sbagliato

Che cosa succede quando una persona si trova ad occupare un posto per cui non è adatta, in cui incontra difficoltà non previste, o che aveva sottovalutato?

Tutto dipende dalle sue qualità umane. In questa situazione le persone possono avere due reazioni diametralmente opposte. Alcune danneggiano l'impresa, altre se stesse.

Chi incomincia un nuovo lavoro, di solito è entusiasta, pieno di idee, di progetti. Ne parla con gli amici, con i familiari, chiede consigli. Poi li espone ai superiori, cerca il loro consenso, la loro approvazione e, di solito, la ottiene. Ottiene anche una benevola attesa dei colleghi che stano a guardare che cosa saprà fare. La miscela di entusiasmo e di benevolenza produce una specie di luna di miele. Ne beneficia persino il presidente americano nei primi mesi dopo la sua elezione.

Poi la fese dell'entusiasmo e del progetto finisce. Arriva il momento di integrarsi nella struttura organizzativa e, sopratutto, arriva il momento di tradurre i progetti in attività concrete, di portarli a compimento. Sorgono le difficoltà, l'ambiente si dimostra molto più difficile di quanto non sembrasse. Incomincia ad annaspare, si affatica, non ce la fa.

E' a questo punto che entrano in gioco le differenze di personalità. Esistono due tipi umani opposti, che reagiscono in maniera opposta. Il primo tipo non si rende conto della sua insufficienza, non vuole o non riesce ad ammetterla. Il secondo, invece, la riconosce.

Incominciamo a parlare del primo. Innanzitutto perché è il più frequente, poi perché è quello che produce le maggiori devastazioni. Costui non capisce di non essere all'altezza. Si rende conto di essere in difficoltà soltanto quando si accorge che gli altri hanno dei risultati e lui no. Incapace di guardare dentro di sé, il suo insuccesso gli si presenta oggettivato: sono gli altri che riescono che vincono.

La sua reazione è di invidia. Si mette a guardare ossessivamente i loro risultati, a rodersi per quanto ottengono.  Dimentica i suoi programmi, e si fa assorbire completamente dalle chiacchiere, invischiare nella maldicenza. Pieno di risentimento, cerca dei complici che siano d'accordo con le sue critiche. Poi incomincia ad ostacolare chi riesce. Lo fa con ogni mezzo, quasi con sadismo.

Se questo tipo di persone ha una posizione di potere, incomincia ad angariare i dipendenti. Li accusa di tutto quello che va male. Spesso si lascia andare a collere improvvise, usa parolacce, insulti, volgarità.

Poi, più le cose peggiorano, più si sente perseguitato, circondato di complotti. E così, a poco a poco, incomincia elaborare una giustificazione ideologica del suo insuccesso. Il mondo è corrotto, pieno di mafiosi. Costoro si aiutano l'un l'altro, fanno carriera.

In tutte le aziende, in tutti gli ambienti, ci sono questi teorici dello sfascio, questi moralisti velenosi che passano il loro tempo ad accusare e a condannare.

Veniamo ora all'altro tipo umano. Quello che, invece, riesce a rendersi conto di non avere le qualità necessarie ad affrontare la situazione. Incapace di invidia, cerca aiuto. Ma spesso gli altri, abituati alle macchinazioni, glielo rifiutano. A poco a poco si allontano da lui, lo lasciano solo. E lui incomincia ad autoaccusarsi, a deprimersi. Si lascia andare fisicamente. Talvolta si mette a bere. Se è una donna, si trascura. In sostanza si autoaggredisce.            

Per uscire da questa situazione autodistruttiva, deve avere il coraggio di accettare il suo insuccesso, di chiedere lui stesso di cambiare lavoro.

Spesso la nostra incapacità come la nostra capacità è specializzata. E se non riusiamo in un ruolo, possiamo trovarci benissimo in un altro. La duttilità e anche saper cambiare.

duminică, 6 mai 2012

Scheherazade - The Young Princess! Op. 35 Nikolai Rimsky-Korsakov In Bea...

Un AMICO

Non basta essere un uomo, bisogna essere umano, avere sentimenti e cuore. Occorre saper parlare e tacere, soprattutto saper ascoltare.

Bisogna saper godere della poesia, dell'alba, degli uccellini, de sole, della luna, del canto, dei venti e del mormorio della brezza.

E' necessario provare amare, un grande amore per qualcuno, in caso contrario, ne sentiremo la mancanza.

Occorre amare il prossimo e rispettare il dolore che i passanti portano con loro. Bisogna essere capaci di mantenere un segreto senza difficoltà.

Non serve che sia di prima mano, e nemmeno imprescindibile che sia di seconda mano. Può già essere stato ingannato poiché tutti subiamo dei torti.

Non è necessario che sia puro, ne del tutto impuro, ma non deve essere volgare. Deve avere un ideale e temere  di perderlo e, in tal caso, sentire il grande vuoto che resta.

Bisogna aver pietà delle persone tristi e capire il vuoto immenso delle persone sole. Occorre amare i bambini e rammaricarsi per quelli che potevano nascere e non sono nati.

E' bello avere un amico col quale condividere gli stessi piaceri e che si commuova quando lo chiamiamo amico. Che sappia conversare di cose semplici, dalla rugiada alle grandi piogge, e dei ricordi dell'infanzia.

Ci serve un amico per non impazzire, per raccontargli le cose belle e tristi che abbiamo visto durante la giornata, i desideri e le realizzazioni, i sogni e la realtà...

Saprà apprezzare le strade deserte, le pozzanghere, le strade bagnate, gli argini della strada, i cespugli dopo la pioggia e, felice, si potrà sdraiare su un prato.

Si ha bisogno di un amico che ci dica che vale la pena di vivere, non solo perché la vita è bella, ma anche perché abbiamo un amico.

Ci serve un amico per smettere di piangere. Per non vivere attaccati al passato alla ricerca di memorie perdute.

...Che ci dia una pacca sulle spalle sorridendo o piangendo, ma ci chiami amico, in modo da avere coscienza di essere vivi.

Bisogna vivere con il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.

P.S.: "Ognuno di noi ha un potenziale straordinario che spesso non viene utilizzato."

duminică, 29 aprilie 2012

Amore, Prosperità e Successo

Una donna uscì di casa e vide tre signori con delle lunghe barbe bianche seduti nel suo giardino. Non li riconobbe e disse: "Non credo di conoscervi, dovete essere affamati. Per favore entrate e mangiate qualcosa".

"Suo marito è a casa?", chiesero. "No", rispose lei, "è uscito". "Allora noi non possiamo entrare", replicarono.

Quella sera, quando il marito tornò a casa la donna gli raccontò cos'era accaduto.

"Vai a dire loro che sono a casa e li invito a entrare!"

La donna andò fuori e invitò i tre uomini.

"Non entriamo in una casa insieme". "Perché no?", chiese la donna.

"Il suo nome è Prosperità", rispose uno di loro indicando uno dei suoi amici, e poi indicando un altro disse: "Lui è Successo e io sono Amore. Adesso torna da tuo marito e decidete insieme chi di noi tre volete fare entrare".

La donna rientrò in casa e spiegò la situazione al marito. Il marito felicissimo esclamò: "Oh, che bello! Se è così,  allora facciamo entrare Prosperità, così riempirà la nostra casa di ricchezza!".

Ma la moglie non era d'accordo: "Mio caro, perché non invitiamo Successo?".

La loro nipote stava ascoltando dall'altra parte della casa e in un baleno arrivò col suo suggerimento: "Non sarebbe meglio invitare Amore? Così la nostra casa si riempirà d'amore!".

"Seguiamo il consiglio di nostra nipote", disse il marito alla moglie. "Invitiamo amore come nostra ospite".

La donna andò fuori e chiese ai tre signori: "Chi di voi è Amore? Prego entri nella nostra casa, lei è nostro ospite".

Amore si alzò e incominciò a camminare verso la casa. Anche gli altri due si alzarono e lo seguirono. Sorpresa la signora chiese a Prosperità e Successo: "Ho invitato soltanto Amore, perché entrate anche voi?".

I due vecchi risposero: "Se lei avesse invitato Prosperità o Successo, gli altri due di noi sarebbero rimasti fuori, ma dal momento che lei ha invitato Amore, ovunque lui va, andiamo anche noi. Dove c'è Amore, c'è anche Prosperità e Successo!".